Implantologia
Da molti anni ormai l’implantologia dentale è diventata una pratica diffusa e sicura negli studi odontoiatrici, rilevandosi una percentuale di insuccessi che si attesta intorno al 2%.
Si tratta della sostituzione dei denti mancanti attraverso l’inserimento di radici artificiali in titanio che dopo aver inciso la gengiva vengono avvitate nell’osso sottostante e poi lasciate inglobare nel tessuto osseo per un adeguato periodo di tempo (guarigione); per l’ottenimento del successo non sono ammesse scorciatoie. Dopo la guarigione dell’impianto, periodo in cui l’osso si salda letteralmente e diventa un tutt’uno con la suddetta vite, si può passare alla protesizzazione, fase in cui viene costruita la corona che infine viene fissata sull’impianto.
Elementi molto importanti per un buon risultato sono l’adeguata preparazione dell’operatore, l’ attento studio radiografico preliminare del caso e la corretta progettazione della riabilitazione protesica.
Approfondimento
Meglio un impianto o un dente naturale?
E’ universalmente riconosciuto che la sostituzione protesica migliore dei denti mancanti si ottiene, laddove possibile, con l’inserimento degli impianti. Tuttavia non solo i denti naturali possono ammalarsi, ma anche gli impianti possono essere colpiti da perimplantite, una patologia dello stesso tipo della parodontite (prima causa di perdita dei denti nell’adulto) e caratterizzata da infiammazione dei tessuti intorno all’impianto e perdita dell’osso su cui l’impianto stesso è fissato. I fattori di rischio in entrambi i casi sono la suscettibilità genetica, il vizio del fumo, il diabete, la placca e una cattiva igiene orale, ma anche lo stress e talvolta carenze vitaminiche. Inserire un impianto dentale non è sempre, dunque, una soluzione definitiva alla perdita di denti; la parodontite quando presente deve essere comunque sempre curata prima dell’inserimento degli impianti, si deve sempre cercare di ridurre fattori di rischio e soprattutto l’impianto non deve mai essere considerato il sostituto di un dente che può essere salvato.
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